Se cucini in una padella così ti stai intossicando senza saperlo. Va buttata subito, solo in questo modo proteggi la tua salute.
Ogni giorno usiamo pentole e padelle per cucinare ricette che ingeriamo. Se si dovesse notare un dettaglio non va assolutamente ignorato perché è un segnale d’allarme per la salute. Uno studio ha scoperto una verità impressionante su un singolo graffio all’interno di una padella antiaderente.
Cibo e salute sono strettamente collegati, tutti ne siamo a conoscenza anche se a volte chiudiamo gli occhi perché la gola è più forte della razionalità. La nostra dieta dovrebbe essere varia, ricca di frutta e verdura e povera di grassi, fritti, conservanti, zuccheri, prodotti processati in generale. In più dobbiamo fare attenzione alle contaminazioni, quelle che quasi ogni giorno vengono segnalate dal Ministero della Salute.
Se si dovesse aver comprato un alimento ritirato dal mercato bisognerebbe esserne consapevoli e non consumarlo perché dannoso per la salute. Insomma, noi consumatori abbiamo un bell’impegno a livello alimentare ma non finisce qui. Oltre al cibo occorre vigilare sulle padelle usate per cucinare. Se antiaderenti, nello specifico, va controllata la presenza di graffi.
Le padelle antiaderenti sono molto utilizzate in cucina. Sono pratiche, riducono l’uso dell’olio, garantiscono una cottura uniforme e semplificano la preparazione del piatto. Nascondono, però, un pericolo. Uno studio ha rilevato che un solo graffio sulla pentola antiaderente rilascia 9 mila particelle microplastiche tossiche. Particelle che si trasferiscono sul cibo e che poi ingeriamo.
Più graffi possono causare una distribuzione di oltre 2 milioni di queste particelle tossiche ad utilizzo. Le microplastiche sono in grado di raggiungere il sangue, i polmoni, gli organi e alterarne l’equilibrio naturale. Un pericolo quotidiano, dunque, per la nostra salute anche perché quasi tutte le pentole antiaderenti sono rivestite di PTFE ossia Teflon che con calore e lavaggi frequenti si deteriora e noi lo ingeriamo.
Conoscendo questa verità bisognerebbe pensare di tornare alle pentole in ghisa, acciaio inox, ceramica pura per cucinare con maggiore leggerezza. Ogni materiale, però, può nascondere delle insidie. Prendiamo la macchinetta del caffè più usata dagli italiani, la moka. Se non lavata dopo ogni utilizzo la quantità di acrilammide presente raddoppia e parliamo di una sostanza dannosa per la salute. I limiti accettabili già si superano con la seconda tazzina. Pulizia adeguata degli strumenti usati in cucina e attenzione a graffi e parti rovinate, dunque, sono priorità per tutelare la salute.
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