Esiste un locale che ci riporta nel Medioevo, ma non solo per quanto riguarda la location, ma anche il menù.
Il Medioevo è uno di quei periodi che continuiamo a immaginare con una certa magia addosso; quella che riportiamo dai film e dai libri di storia. Un periodo fatto di scontri, misteri, ma anche fascino. E se dovessimo immaginare un locale tipo, la fotografia perfetta sarebbe quella composta da luci basse, tavoli in legno massiccio, pareti che sembrano trattenere ogni storia passata, e quel profumo di arrosti, spezie ed erbe che si mescola all’aria come se fosse parte dell’arredamento.
A dirla tutta, era un’epoca in cui il cibo non era solo cibo: era un rito, una pausa lenta, un momento per sedersi e condividere qualcosa che scaldava più dello stesso camino.
E forse è proprio per questo che, quando un locale riesce a ricreare quell’atmosfera, il successo è servito. Ma il salto temporale non si ripercuote solo nell’arredo. Il menù è fatto di miele, carni cotte piano, pane ruvido, idromele che profuma di bosco. Sapori che sembrano semplici, ma hanno un carattere che oggi non incontriamo quasi più. Per i più scettici è previsto anche un menù locale.
Se si vuole vivere un’esperienza – davvero – immersiva, allora la Taverna del Castello di Zumelle a Valbelluna, Belluno, è proprio il luogo giusto. Da fuori è un castello, uno vero, di quelli che immagini abitati da mercanti, arcieri e tavolate rumorose. Dentro, invece, scopri che quella stessa atmosfera non è stata ricostruita: è rimasta lì, come se qualcuno avesse deciso di congelare un pezzo di Medioevo per farcelo vivere senza troppi filtri artificiali.
La sala è tutta pietra, legno scuro, luci basse, panche massicce. Non c’è nulla di finto antico; qui ogni dettaglio sembra avere una storia, e il bello è che non devi sforzarti per sentirla. Basta sedersi. E mentre ti guardi attorno, ti arriva quel profumo insieme familiare e insolito: spezie, carni marinate, pane caldo, erbette, miele insomma, la cucina del Medioevo rivista senza tradirla.
Il menù è un piccolo viaggio a parte. Puoi scegliere tra i piatti della tradizione bellunese, tutti a km 0, oppure le ricette ispirate ai banchetti medievali, con ingredienti e accostamenti che oggi non vediamo quasi più. Idromele, sidro, vini speziati, dolci rustici, zuppe dense, arrosti lenti. E i prezzi? Onesti, considerando il contesto: di solito una cena completa rimane in una fascia perfettamente accessibile, molto più ‘umana’ di quanto ci si aspetterebbe dentro un castello.
Le recensioni stesse parlano di un’esperienza che non è solo scenografica, ma sincera. Un posto dove torni perché vuoi rivivere quel mix di atmosfera, sapori antichi e quella sensazione rara di essere finito nel posto giusto al momento giusto.
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