Siamo ormai nel periodo dell’anno in cui vediamo panettoni e pandoro ovunque. Supermercato, pasticceria, qualcuno anche in gelateria…
Quando le temperature scendono e le luci natalizie iniziano a illuminare le strade, c’è un profumo che domina incontrastato nelle nostre case: quello, inconfondibile, del panettone. Negli ultimi anni, questo dolce icona del Natale ha subito una vera e propria rivoluzione. Entrare in un supermercato o in una pasticceria oggi è come esplorare un universo di sapori: si va ben oltre il classico con canditi e uvetta.
Troviamo il panettone al pistacchio con farciture cremosissime, quello al limone o agrumi esotici, perfino versioni salate o con impasti al cioccolato fondente. Un tripudio di novità che stuzzica la curiosità e la gola.
E’ il caso di ricordare, però, che il vero, autentico e insuperabile protagonista delle nostre tavole resta il panettone artigianale. È quello realizzato con lentezza, materie prime eccellenti e lievito madre curato con passione per mesi o anni. È qui che risiede la vera magia.
Ma, attenzione: la dicitura “artigianale” da sola non è una garanzia assoluta. Anche in questo mondo di eccellenze si possono trovare prodotti meno curati di altri. Come possiamo, allora, essere sicuri di mettere in tavola un capolavoro di morbidezza e sapore? La risposta è semplice: bisogna imparare a riconoscerlo. Non basta assaggiarlo, ma serve un vero e proprio esame sensoriale che coinvolge la vista, l’olfatto e, solo alla fine, il gusto. Imparare a distinguere un grande panettone da uno mediocre è la chiave per un Natale indimenticabile.
Bisogna fare attenzione: il panettone è una cosa seria. Anche perché, diciamolo chiaramente una volta per tutte: se proprio si devono spendere soldi (tutti quei soldi!), almeno bisogna poter gustare qualcosa di veramente buono.
L’incontro iniziale è con gli occhi. Il panettone di alta qualità si presenta con una forma armonica; la parte superiore, la “cupola”, deve essere gonfia e simmetrica. La crosta esterna deve avere un bel colore dorato-bruno, senza tracce di bruciature. Una volta che lo si apre (e i veri intenditori preferiscono strapparlo a mano anziché tagliarlo), si nota la struttura interna, detta alveolatura. Questa deve mostrare bolle d’aria spaziose e distribuite in modo uniforme, segno che l’impasto è stato lavorato e idratato alla perfezione durante la lunga lievitazione.
Subito dopo, subentra il tatto. Premete leggermente la mollica: un panettone eccellente ha una consistenza molto elastica. Deve cedere sotto la pressione del dito per poi tornare lentamente alla sua forma originale, come una spugna (di altissima qualità). Inoltre, le dita non devono rimanere né troppo unte né troppo asciutte; la sensazione deve essere di una morbidezza naturale e non artificiale.
Poi si passa all’indagine olfattiva: il momento in cui si avvicina il naso è spesso quello che svela la verità. Il primo profumo che deve emergere, in modo netto ma delicato, è quello del burro di alta qualità. A questo si devono unire sentori di vaniglia (quella vera, in bacca), e il profumo fresco degli agrumi canditi (che non devono sembrare gommosi o caramellati) e dell’uvetta ben reidratata. La fragranza complessiva deve essere stratificata e invitante.
Infine, arriva il momento dell’assaggio. Un morso di vero panettone deve sciogliersi letteralmente in bocca. Il sapore deve essere equilibrato, profondo e mai troppo zuccheroso. Non deve stancare, ma lasciare invece un retrogusto pulito e aromatico che invogli subito a prenderne un altro pezzo. È questo invito irresistibile il segno che avete trovato il panettone perfetto.
Per quanto sia importante la tecnica di lievitazione, alla fine, è la qualità di ciò che mettiamo nell’impasto a fare la vera differenza. Tra gli ingredienti, il burro funge da vero e proprio indicatore di eccellenza. Niente margarina e succedanei: l’aroma e la sofficità dipendono esclusivamente dall’uso di burro di prima scelta.
E qui, attenzione, perché sebbene l’Italia sia maestra nella tradizione, i grandi pasticceri spesso si affidano a burri provenienti da Francia o Belgio. La loro consistenza e il punto di fusione li rendono ineguagliabili per garantire quella scioglievolezza e quel profumo unici che rendono il panettone una vera gioia per il palato.
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