Se fai la spesa da Coop, occhio all’avviso della catena diramato proprio in questi giorni: prodotto da restituire
Fare la spesa da Coop è sinonimo di garanzia. Si spende poco, si mangia bene e i punti vendita per chi è cliente sono ben distribuiti lungo tutto il territorio. Tuttavia accade anche qui, come ovunque, che possano presentarsi problematiche come i richiami alimentari. E anzi: è un buon segno che ciò avvenga in realtà. Perché significa che la catena di montaggio mirata alla nostra tutela è attiva e prosegue anche quando il prodotto è ormai venduto. Non vi è dunque il ragionamento del “ormai è andata, problemi loro”, piuttosto una volta sfuggito – e può capitare considerando la mole enorme di distribuzione – si corre subito ai ripari per avvisare tempestivamente i clienti.
Una comunicazione tempestiva e, ovviamente, un rimborso che può avvenire nella somma spesa per quell’acquisto o in uno stesso ma sano. E a riprova della tutela e della buona fede, i richiami alimentari spesso sono a scopo precauzionale più che effettivo. Non vi è la certezza ma una possibilità ma si procede comunque con l’inter affinché il prodotto venga ritirato e smaltito, senza permettere che sia commercializzato anche solo per errore altrove. Questo è il caso dell’ultimo episodio di questi giorni con la comunicazione della catena.
Coop ha infatti diffuso un avviso di richiamo alimentare che riguarda un prodotto molto presente nelle abitudini quotidiane. Si tratta di una comunicazione chiaramente ufficiale che invita a non consumare il prodotto interessato e a restituirlo al punto vendita. Il richiamo riguarda il Pesto Genovese fresco senza aglio Fior Fiore Coop, confezione da 130 grammi. Il prodotto è commercializzato da Coop Italia S.C., mentre la produzione è attribuita a Ifex Group Srl, con stabilimento a Savona.
Il lotto interessato è quello con termine minimo di conservazione fissato al 24 dicembre 2025. È proprio questo dettaglio – lotto e data – che permette di capire se il prodotto acquistato rientra o meno nel richiamo. Non conta il punto vendita né il giorno di acquisto, ma esclusivamente il lotto segnalato.
Alla base dell’avviso c’è una possibile contaminazione microbiologica. Non significa automaticamente che il prodotto sia pericoloso, come dicevamo, ma che non si può escludere un rischio per la salute, soprattutto per soggetti più fragili come anziani, bambini o persone con difese immunitarie basse. E così a prescindere, per non correre rischi, Coop invita esplicitamente a non mangiare il pesto, anche se l’aspetto e l’odore risultano normali. Le contaminazioni microbiologiche, infatti, non sempre sono percepibili a occhio nudo.
Chi ha acquistato il Pesto Genovese Fior Fiore Coop appartenente al lotto indicato può riportarlo al punto vendita, dove verrà rimborsato o sostituito. Un aspetto importante, spesso poco chiaro, è che non è necessario lo scontrino: il richiamo è legato al prodotto, non alla prova d’acquisto.
Inoltre prodotto può essere restituito anche se la confezione è stata aperta, purché appartenga al lotto segnalato. Questo passaggio è fondamentale e dimostra come l’obiettivo principale sia la tutela del consumatore, non la rigidità delle procedure. Se hai quel pesto in frigo, con data e lotto indicato, il consiglio è semplice: non assaggiarlo “per vedere com’è” e non rimandare la restituzione. Riporlo nella borsa della spesa e riportarlo indietro richiede pochi minuti.
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