Cannavacciuolo è andato dritto al punto nella seconda puntata di Masterchef: “Una vita di m…”, stavolta ha vestito i panni del cattivo.
L’attesa è finalmente terminata e i cuochi sono ormai tutti a pieno regime. Con la messa in onda del secondo appuntamento di questa stagione, MasterChef entra ufficialmente nel vivo della competizione, lasciandosi alle spalle la fase preliminare. Giunto al prestigioso traguardo della 15esima edizione, il talent culinario di Sky ha appena archiviato il capitolo dedicato ai Live Cooking e alle sfide per il grembiule, arrivando finalmente ai componenti della Masterclass di quest’anno.
A guidare i giochi abbiamo ritrovato l’affiatatissimo trio composto da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, ormai pilastri inamovibili dello show. Ad affiancarli in questa transizione cruciale è tornata la chef Chiara Pavan, la quale ha confermato una naturalezza davanti alle telecamere sempre più evidente, muovendosi con estrema disinvoltura tra i banconi e offrendo un contributo tecnico di altissimo livello (bisogna dirlo) che ha impreziosito le dinamiche della selezione.
Un clima di festa, dunque, per questa seconda puntata? Altroché. C’è da fare i conti con un Antonino Cannavacciuolo in versione “giudice spietato”. Lo chef campano è stato abbastanza “duro”, a tratti spietato.
Il primo scontro frontale ha visto come destinataria Georgina, una concorrente che si è presentata davanti ai giudici con un’attitudine forse troppo spavalda. Le sue dichiarazioni: “Esco di casa e dico ‘I’m a boss’” non sono passate inosservate, attirando immediatamente i fulmini di Antonino. Lo chef non ha esitato a rifilarle una “scoppola” psicologica, smontando la sua eccessiva sicurezza con una critica affilata. Alla fine, però, l’ha accolta ufficialmente nella scuola con un bacio e un gesto d’affetto, dimostrando che dietro la severità batte sempre un cuore grande.
Ma la severità è arrivata all’apice davanti a un piatto che ogni chef stellato considera sacro: il risotto. Quando il personal trainer ha presentato la sua versione deludente del celebre primo piatto, Cannavacciuolo ha perso proprio la pazienza. Di fronte alla mediocrità dell’esecuzione, Antonino ha sbottato con un’ironia amara. Pensando al contrasto tra la fatica fisica del personal trainer e il piacere della tavola, ha esclamato: «Prima tre ore in palestra, poi devo mangiare questo risotto? Faccio proprio una vita di m***a eh…». Insomma, non proprio parole dolci.
Siamo alla seconda puntata della 15esima di edizione e purtroppo (già) ai saluti finali per Luciano De Rio, il cuoco di 92 anni. La sua storia ha intenerito l’intera Italia, ma il percorso del 92enne si è interrotto bruscamente, scontrandosi con la fermezza di Giorgio Locatelli. Lo chef stellato, solitamente noto per il suo savoir-faire e la sua innata eleganza che ammalia i telespettatori, questa volta ha dovuto vestire i panni del “cattivo”.
Luciano aveva commosso tutti alla prima puntata, parlando con Cannavacciuolo: “Cucino da quando mia moglie non è riuscita più a farlo”. Anche lo stesso chef campano sembrava avere gli occhi lucidi quando, poi, il signore anziano gli aveva comunicato che sua moglie non c’era più. Il percorso di Luciano a Masterchef è già terminato, ma di sicuro continuerà a dilettarsi in cucina per preparare da mangiare ai propri figli.
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