Un proverbio napoletano, ma anche un metodo di cottura: se eviti questi errori col polpo di sicuro assaggi qualcosa di straordinario.
Quando si avvicinano le feste, siamo tutti abbastanza ‘agitati’, non è vero? La tavola è l’elemento fondamentale di quei giorni e tutto dev’essere perfetto. Il menù deve essere all’altezza delle aspettative: soprattutto l’antipasto, che fa da biglietto da visita.

Se pensi al Natale, il pesce è d’obbligo, e il polpo è un’eccellenza che unisce eleganza e sapore. Non temere, perché la saggezza popolare ci viene in soccorso con un motto che è un vero e proprio manuale di cucina, soprattutto qui al sud Italia. Non stiamo parlando di una semplice frase fatta, ma del segreto per ottenere una carne così morbida e gustosa che ti sembrerà di averla preparata in riva al mare.
Come cuocere il polpo per un antipasto perfetto a Natale: ci sono 3 errori da evitare
Quel proverbio antico sul polpo nasconde infatti una tecnica di cottura essenziale per elevare un ingrediente semplice a capolavoro delle feste. Se seguirai questi consigli, a Natale stupirai tutti con un antipasto che non solo è bello da vedere, ma anche buonissimo.
Cosa ti serve:
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1 polpo fresco o decongelato (circa 1 kg)
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Olio extra vergine d’oliva
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Limone fresco o aceto di vino bianco
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Pepe nero macinato fresco
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Prezzemolo fresco
Finalmente sveliamo il metodo per un polpo perfettamente cotto, partendo da quei piccoli grandi errori che tutti commettono. Il primo e più diffuso sbaglio è quello di mettere il polpo in una pentola piena d’acqua e farlo lessare come fosse pasta. Dimentica il bollore vigoroso: il motto “il polpo cuoce nell’acqua sua” significa esattamente questo. Devi cuocerlo “a secco”, o al massimo con pochissima acqua iniziale, in una pentola con coperchio e a fiamma molto bassa. In questo modo, il mollusco rilascerà lentamente tutto il suo liquido naturale che, insieme a qualche aroma di base (non usare sale, come vedremo), lo cuocerà a vapore e a fuoco lento, concentrando in modo eccezionale il gusto del mare che rimarrà tutto nella carne anziché disperdersi nel pentolone di acqua.

Un altro errore comune è quello di aggiungere sale durante la cottura. Il polpo è di per sé un prodotto talmente ricco di sapidità marina che salarlo in pentola è non solo superfluo, ma dannoso, perché rischierebbe di indurire la carne. Lascia che sia il mare a fare il suo lavoro e, se proprio devi, potrai regolare il condimento solo alla fine.
Infine, il terzo accorgimento, spesso il più ignorato, riguarda la fase post-cottura, ma è quello che sigilla la morbidezza: non tirare fuori il polpo dalla pentola subito dopo aver spento il fuoco. Lascialo riposare e raffreddare completamente nel suo stesso liquido. Questo “bagno” di raffreddamento assicura che le fibre si rilassino e si reidratino, garantendo una morbidezza inaudita che si sentirà ad ogni boccone. Una volta freddo, il polpo sarà pronto per essere tagliato e utilizzato per il tuo antipasto da urlo.
Per un servizio impeccabile, taglialo a rondelle spesse o pezzetti e condiscilo con un filo abbondante di ottimo olio EVO, una spruzzata di succo di limone fresco o un goccio di aceto, una macinata generosa di pepe nero e del prezzemolo tritato finemente. Se vuoi un tocco ancora più raffinato, servilo su un letto di patate lesse a cubetti o su una crema di ceci delicata, ma il polpo deve rimanere il re del piatto.
Seguendo questi tre semplici ma essenziali passaggi (non lessare, non salare in cottura e lasciar raffreddare nel proprio liquido), avrai trasformato un piatto tradizionale in un’esperienza degna di uno chef. Quest’anno a Natale, il tuo polpo sarà un trionfo di tenerezza e sapore, e ti assicuro che il proverbio napoletano diventerà il tuo nuovo mantra in cucina!





