Insetti della farina: in incubo totale che può nascere da un errore banale appena entri in casa. Ecco di cosa si tratta

È probabilmente l’incubo di chiunque: aprire un cibo e trovarci un insetto dentro. Già solo il pensiero dà il disgusto più totale – almeno in Italia e in generale in occidente -, motivo per cui vivere un’esperienza del genere sarebbe davvero provante in quei secondi in cui si concepisce quanto accaduto. Ecco perché la salvaguardia dei generi alimentari è importante, perché va tutto sigillato doverosamente e – se già cucinato – va tenuto nelle migliori condizioni blindato e tutelato affinché né polvere o insettini possano entrarci.
Ciò a cui bisogna prestare attenzione però sono anche gli elementi per la preparazione di un pasto. Come uno in particolare: la farina. Una delle più comuni è la presenza degli insetti della farina, piccoli parassiti che trovano terreno fertile proprio dove custodiamo cibi secchi, cereali e prodotti da forno. Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi e, molto spesso, nasce da un gesto all’apparenza innocuo.
Insetti della farina, l’errore che scatena tutto

Uno dei comportamenti più rischiosi è conservare farine, pasta, biscotti e altri alimenti nei loro sacchetti originali, magari appena richiusi con una molletta o ripiegati nel migliore dei modi. Sembra sufficiente, ma non lo è affatto. Le tignole della farina, note anche come farfalline del cibo, sono abilissime nel trovare fessure microscopiche. Le loro larve riescono a infilarsi tra le pieghe dei sacchetti o addirittura a perforare la plastica più sottile.
E una volta che entrano ecco che un vero piccolo incubo lo si vive davvero all’apertura.
Chi ha già avuto a che fare con questi parassiti lo sa: arrivano in silenzio, quasi sempre quando non guardi.
Capire in anticipo che ci sono? Può sembrare complicato ma in realtà qualche segnale c’è come:
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piccoli filamenti chiari mescolati alla farina
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puntini scuri sul fondo dei pacchi
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farfalline minuscole che svolazzano nella dispensa
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granelli che sembrano “bagnati” o agglomerati, segno di attività larvale.
Sono dettagli sottili, ma bastano per capire che qualcosa non va.
Insetti della farina: come si formano e alimenti più a rischio
Gli insetti della dispensa si sviluppano rapidamente quando trovano temperatura mite, poca ventilazione e cibo disponibile. È un ciclo continuo: la femmina depone le uova nelle fessure, le larve crescono nutrendosi degli alimenti, poi diventano adulti pronti a ripartire con nuove deposizioni. Gli esperti di entomologia alimentare lo spiegano chiaramente: in condizioni ideali, una generazione può completarsi in poche settimane.
Ma il problema riguardi solo panificati e farine. In realtà il loro menù è molto più ampio:
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pasta
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riso
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biscotti
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legumi secchi
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cereali per colazione
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semi e frutta secca
Praticamente tutto ciò che può restare fermo nella dispensa senza essere sigillato.
Come eliminare gli insetti della farina (con metodi davvero utili)
Se è stata scoperta un’infestazione, la prima cosa da fare – banalmente – è respirare un attimo. Niente panico, piuttosto bisogna ripartire con una procedura molto concreta che prevede questo primo step: svuotare completamente la dispensa. Togliere tuttoi, senza eccezioni. Anche i pacchi che sembrano puliti. Poi secondo passaggio: pulire con una miscela di acqua e aceto passando bene anche negli angoli più nascosti, dove le uova possono aderire. Se si usano barattoli, è doveroso metterli in lavastoviglie o lavali con aceto caldo.
Infine per prevenire c’è un’ultima regola d’oro: trasferire la farina e gli altri alimenti in barattoli ermetici di vetro o al massimo plastica dura. In questi contenitori gli insetti non entrano, punto. Foglie di alloro, scorze di agrumi o spezie possono inoltre aiutare a rendere l’ambiente meno invitante. Quindi, alla fine, per quanto banale, tutto parte da un gesto molto semplice: come conserviamo gli alimenti appena rientri dalla spesa. La differenza tra pulizia e un incubo è soprattutto lì.





