Non fare questo alla cena di Natale: secondo la tradizione porterebbe sfortuna

Cena di Natale, se sei scaramantico occhio… ci sarebbe un gesto da non fare assolutamente per evitare la cattiva sorte

Cena di Natale
Cena di Natale, cosa non fare mai: porterebbe sfortuna – Darino.it

Manca davvero pochissimo alla vigilia di Natale e le famiglie italiane sono già organizzate. Chi andrà in montagna sulla neve, chi a casa della zia, chi ospiterà e chi invece come rito sacro si trasferirà dai nonni per questi due giorni magici. Case che diventano un cuore enorme e accogliente dove all’interno vi è tutta la famiglia, spesso parenti compresi che non si vedono per un anno intero a causa delle distanze o del lavoro ininterrotto. Il tutto per un ricordo meraviglioso che rimarrà per sempre nei nostri cuori, come è ancora inciso quello dell’infanzia quando c’era anche chi magari oggi, purtroppo, non c’è più.

La cena di Natale diventa così una tradizione di famiglia, specialmente in Italia, che va avanti di decenni e in decenni senza sosta. E molti nuclei non perdono le abitudini anche più antiche, come alcune regole non scritte che continuano a essere rispettate con naturalezza anche da chi non si definisce superstizioso. “Non è vero ma ci credo” o il più classico “Non si può mai sapere…”. Piccoli gesti, attenzioni apparentemente marginali, che secondo la tradizione avrebbero un peso ben preciso sull’anno che sta per iniziare.

Cena di Natale: il gesto che porterebbe sfortuna

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Cena di Natale: la scaramanzia direbbe di evitare di… – Darino.it

Di cosa parliamo? Facciamo un esempio in particolare che è il più noto e rappresentativo tra tutti. Secondo una credenza diffusa in diverse regioni d’Italia, non si dovrebbe sparecchiare la tavola della cena di Natale prima di mezzanotte. Farlo, si dice, porterebbe sfortuna, o comunque un anno nuovo segnato da privazioni, mancanze o disarmonie familiari. L’origine di questa tradizione affonda le radici in un tempo in cui il cibo era un bene prezioso e la tavola imbandita rappresentava abbondanza, protezione, continuità.

Lasciare tutto com’era, almeno fino allo scoccare della mezzanotte, significava non “interrompere” simbolicamente la prosperità appena invocata. In alcune zone si raccontava persino che sparecchiare troppo presto equivalesse a “mandare via” la fortuna, insieme ai resti del pasto. Oggi magari vi farà scappare un sorriso, ma per generazioni e generazioni è stato un fatto che contava davvero. E guai a provarlo a ribaltare.

Oggi vi è ancora una resistenza a tal proposito ma in realtà si nasconde molto di più dietro. La tavola natalizia è il centro della casa, il luogo dove ci si racconta, si rallenta, si resta insieme. Il posto in cui si è felici. Alzarsi per pulire tutto troppo in fretta rompe quel tempo speciale e riporta bruscamente alla normalità. Non è un caso che molte nonne insistano ancora oggi con: “Lascia stare, ci pensiamo domani”. Non è pigrizia. È un modo per dire che quella sera non è come le altre, che il disordine ha un senso. Che è sinonimo di felicità.

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