Pensione di reversibilità, nel 2026 scatta l’aumento automatico per tutti coloro che la percepiscono: le cifre.
Buone notizie per tutte le persone che percepiscono la pensione di reversibilità, una delle varie prestazioni previdenziali erogate dall’INPS; a differenza dell’assegno pensionistico tradizionale, quello di reversibilità viene assegnato a coniugi o familiari del defunto che avrebbe avuto diritto a questo tipo di prestazione.
Nella maggior parte del caso è il vedovo o la vedova del pensionato o lavoratore defunto, o comunque parenti più prossimi; anche in questo caso, comunque, la pensione di reversibilità è vitalizia solo se il coniuge non si risposa, mentre per i figli ha un limite di età che si allunga a seconda della loro condizione lavorativa e di reddito.
Fortunatamente, per chiunque stia percependo questo assegno, arriva ora una buonissima notizia: a partire dal prossimo 2026 gli importi subiranno un aumento a causa della rivalutazione per compensare l’effetto dell’inflazione. Le pensioni di reversibilità verranno dunque aggiornate sui basi dell’Istat e confermati dal ministero dell’Economia e delle Finanze; ecco di quanto aumenteranno e come avverrà il calcolo.
Aumento delle pensioni di reversibilità per il 2026: il calcolo per la rivalutazione
Come ricorda anche il sito QuiFinanza, nel 2026 subiranno una rivalutazione anche gli assegni delle pensioni di reversibilità; stando alle stime, per questa volta il tasso di rivalutazione dovrebbe essere intorno all’1,7%, praticamente il doppio dell’incremento avvenuto invece nello scorso anno, il 2025 (quando ci si fermava allo 0,8%).
Senza dubbio una buona notizia per molti percettori dell’assegno, anche se si tratta di un piccolo extra mensile gradito dalle famiglie, ma non significativo nello stravolgere totalmente la cifra di quanto percepito. La sostanza dell’aumento dipenderà comunque da caso a caso, soprattutto perché la pensione di reversibilità propone un assegno con percentuali diverse.
Sul totale che sarebbe spettato al lavoratore o al pensionato defunto, infatti, viene elargito il 60% nel caso in cui l’assegno sia destinato al coniuge superstite, mentre il 20% se questo è destinato ai figli. Queste percentuali cambiano di molto anche l’effetto della rivalutazione: nel caso in cui quanto accumulato dal defunto fosse ad esempio corrispondente a 1500 euro, con la rivalutazione salirebbe a 1525,5 euro.
Da questa cifra si possono calcolare le due differenti percentuali (60% coniuge, 20% figlio): dopo la rivalutazione, l’assegno destinato al coniuge diventa 915,3 euro (aumento di 15,3 euro), mentre quello del figlio a 305,1 euro (aumento di 5,1 euro). Come si vede, soprattutto nel caso dei figli, la rivalutazione della pensione di reversibilità porta solamente una decina di euro in più all’anno.
