Entri per mangiare qualcosa, senza grandi aspettative. Poi scendi qualche gradino e capisci subito che non sei finito in un posto normale.
Succede così. Arrivi davanti a un ristorante come tanti, magari dopo una passeggiata, con quell’idea semplice in testa: sedersi, mangiare bene, fare due chiacchiere. Nessuna preparazione mentale, nessun ‘qui c’è da vedere qualcosa’. Poi apri la porta, ti fanno accomodare e, a un certo punto, ti invitano a scendere.

Non è una discesa lunga, né scenografica. Sono pochi scalini. Ma basta quello. Perché appena sotto il livello della strada l’aria cambia, il rumore si spegne un po’ e ti rendi conto che stai entrando in uno spazio che non nasce per essere un ristorante. Le pareti non sono decorate, sono irregolari. Le colonne non sono messe lì per bellezza. Sono lì e basta.
Ti siedi e inizi a guardarti intorno più che il menù. E mentre aspetti il primo piatto, realizzi che stai mangiando dentro qualcosa che esisteva molto prima di te. Scopri di essere all’interno del teatro più antico di Roma.
Il ristorante romano all’interno del primo teatro in pietra d’Italia
A quel punto arriva la spiegazione, oppure te la vai a cercare da solo. Quello in cui stai mangiando non è una cantina suggestiva né un locale ‘a tema’. Sono i resti di un antico teatro romano, inglobato nei secoli sotto i palazzi del centro. Un teatro vero, in pietra, costruito più di duemila anni fa, quando Roma stava diventando quella che studiamo nei libri.

Qui non si è riscritto nulla. Il ristorante Pancrazio si è adattato allo spazio, non il contrario. I muri seguono ancora le curve originali della cavea, e se poi esci e guardi bene le facciate intorno, ti accorgi che anche i palazzi raccontano la stessa storia. Basta alzare gli occhi.
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La cosa sorprendente è che, nonostante tutto questo, l’atmosfera resta semplice. Si mangia cucina romana senza troppi giri: piatti riconoscibili, porzioni oneste, sapori che non cercano di stupire con effetti speciali. E forse è proprio questo che funziona. Non sembra un posto costruito per impressionare, ma uno che c’era già e ha continuato a vivere.
I prezzi sono quelli di una zona centrale, niente di economico ma nemmeno fuori scala. Una cena completa resta accessibile (circa 30€ a persona (vini esclusi) per una cena completa), soprattutto se si pensa a dove si è seduti. Conviene prenotare, soprattutto nei periodi più affollati, perché i tavoli nelle sale sotterranee sono pochi e molto richiesti.
Quando risali le scale e torni fuori, il contrasto è quasi strano. Rumore, gente, luci. E ti rendi conto che, per un’ora o due, hai mangiato letteralmente dentro la storia. A Roma succedono anche queste cose. E forse è per questo che, alla fine, una cena qui resta impressa più di tante altre.





