Ci sono dei gesti da evitare assolutamente a tavola quando si pranza con altre persone: occhio durante le festività natalizie.
Cucinare un piatto gourmet richiede ore di impegno, ma bastano pochi secondi per rovinare l’atmosfera con un gesto fuori posto. Spesso pensiamo che le regole del bon ton siano retaggi del passato, ma la verità è che il Galateo è una forma di rispetto verso chi ha cucinato e verso i nostri commensali.

Esistono dei piccoli gesti (quasi automatici) che compiamo quotidianamente e che, in un contesto formale, in un ristorante di alto livello, o semplicemente nelle festività natalizie, possono trasformarsi in vere e proprie cadute di stile. Meglio evitare, dunque, delle brutte figure soprattutto in questi giorni in cui ci ritroviamo a tavola con familiari, parenti vari ed amici.
Evita questi gesti a tavola per non essere considerato “maleducato”
Partiamo dalla basi. Anzi, partiamo proprio dall’inizio, da quando ci si mette tutti a tavola e si comincia a mangiare perché siamo già in un punto molto delicato della nostra serata.
1. Il mito del “Buon appetito” e del “Cin-cin”
Sembra assurdo, è vero, ma la prima regola riguarda il linguaggio. Esclamare “Buon appetito!” è considerato poco elegante: secondo la nobiltà, a tavola ci si siede per il piacere della conversazione, non solo per soddisfare l’appetito fisiologico. Allo stesso modo, far toccare i calici durante il brindisi producendo il classico rumore di vetro è un errore. Il gesto corretto? Alzare il bicchiere con discrezione, incrociando lo sguardo degli altri senza mai farlo tintinnare.
2. Postura e spazi
La tavola è un confine sacro. Uno degli errori più comuni è appoggiare i gomiti sul tavolo: un gesto che comunica sciatteria. Gli avambracci possono sfiorare il bordo, ma i gomiti devono restare lungo i fianchi. Inoltre, mai allungare le braccia davanti a un commensale per afferrare la saliera o l’acqua; la richiesta verbale è l’unica via ammessa per non invadere lo spazio altrui.
3. La sacralità del cibo: niente soffi
Soffiare su una zuppa fumante o su un risotto appena servito è una delle infrazioni più gravi. Oltre a essere antiestetico, è un segnale di impazienza. Il cibo va lasciato raffreddare naturalmente, conversando nel frattempo. Ricordate: non è il busto che scende verso il piatto, ma è la posata che porta il cibo alla bocca, mantenendo la schiena ben dritta.
4. Il tovagliolo: l’accessorio più maltrattato
Il tovagliolo non è un bavaglio e non serve a pulire le posate. Va tenuto piegato sulle ginocchia e utilizzato esclusivamente per tamponare le labbra prima e dopo aver bevuto, evitando di lasciare antiestetiche impronte di cibo o vino sul bordo del bicchiere.

5. L’invitato di troppo: lo smartphone
In un’epoca iper-connessa, il cellulare è diventato il peggior nemico della convivialità. Appoggiarlo sulla tovaglia, anche se spento o a faccia in giù, è un segnale di maleducazione moderna: comunica che siamo pronti a essere interrotti da chiunque non sia presente a quel tavolo.
Quante volte avete fatto anche uno solo di questi gesti a tavola senza dargli troppo peso? Addirittura, molti pensano che dire “buon appetito” quando si inizia a mangiare sia sinonimo di buona educazione e, invece…tutt’altro. Insomma, evitiamo distrazioni ed errori imbarazzanti se vogliamo che questo Natale sia tutto “perfetto”.





