Carlo Cracco e Matteo Baronetto sono tornati insieme al pass dodici anni dopo l’ultima volta. La serata speciale da Buonissima a Torino illumina la cucina italiana.
Oggi andiamo all’interno della storia del nostro paese alla ricerca di alcune dinamiche che meritano di essere messe in evidenza per i due artisti del fornello.

Carlo Cracco lo conosciamo tutti, la sua partecipazione a programmi televisivi come Masterchef Italia e Hell’s Kitchen gli hanno permesso di diventare protagonista anche all’interno della cultura altra rispetta a quella della cucina e cioè a un pubblico più generalista. Personaggio di peso specifico importante lo chef ha dimostrato di avere personalità e di sapersi giocare le sue carte, per poi abbandonare lo spettacolo e tornare in casa sua e cioè dietro i fornelli.
Matteo Baronetto non ha lo stesso impatto mediatico perché la tv non l’ha mai presa come parte centrale della sua attività, nonostante questo è considerato uno dei più grandi chef che esistono nel nostro paese. Tanto sfrenato dietro ai fornelli che Identità Golose definisce la sua cucina come “un campo di forze magnetiche che polarizza le sensazioni al palato”.
Personaggi di spessore internazionale si sono ritrovati al pass insieme diversi anni dopo l’ultima volta e hanno risposto alla grande.
Cracco e Baronetto da Buonissima a Torino
Carlo Cracco e Matteo Baronetto hanno dimostrato di saper lavorare ancora insieme, l’hanno fatto alla Buonissima di Torino come raccontato da Identità Golose che hanno preso anche le loro parole portandole in primo piano.

Per prima cosa hanno parlato Luca Iaccarino e Stefano Cavallito, direttori artistici del festival torinese Buonissima che hanno sottolineato: “Abbiamo ricomposto la reunion degli Oasis”. I due artisti della cucina erano stati al fianco in Franciacorta da Gualtiero Marchesi nell’ormai lontano 1994, in una brigata con altri grandi chef come Andrea Berton, Luca Cairati e Riccardo Camanini.
Non poteva che essere un successo per questi due artisti dei fornelli che insieme hanno in passato cambiato volto alla nostra cucina andando a prendere spunto dal talento francese per emanciparsi e trasformare il tutto in qualcosa più per loro. Tra i loro cavalli di battaglia gli accostamenti audaci come fave e cioccolato, ricciola e nocciole, ostriche e rognoni. Senza dimenticare quelli che sono stati definiti dessert-non dessert come le crocchette cioccolato e caviale o i cannoli con crema di ganduja, birra e sale.
Le parole di Cracco e Baronetto
Ma cosa hanno detto Cracco e Baronetto a Identità Golose? Il primo è tornato indietro sulla fine della loro storia professionale: “Non ci siamo lasciati male. Avevamo semplicemente preso due strade diverse, e le abbiamo percorse. Ci siamo ritrovati dopo un fisiologico distacco. Per me è come se ci fossimo lasciati un anno fa, non 12″.
Poi il secondo da la conferma: “La verità è che non ci siamo mai lasciati. Per me Carlo è sempre stato presente. Nella mia testa è stato e sarà sempre il mio boss”. E poi Cracco parla anche del primo incontro tra i due: “Matteo mostrò subito una gran voglia di imparare, vedere, capire. Lo misi alla prova subito, come si faceva una volta. Al colloquio gli dissi: ci vediamo domani, a che ora arrivi? Il problema è che lui non aveva la macchina e la stazione dei treni di Rovato distava dall’Albereta di Marchesi 15 chilometri…”.
Siamo di certo di fronte a un’evoluzione interessante legata al mondo della cucina perché si riabbracciano due geni, vedremo se in futuro ci saranno ulteriori colpi di scena, cosa che sicuramente ci aspettiamo di vedere ancora una volta. Siamo certi che alcune evoluzioni non potranno che regalarci delle soddisfazioni immense anche solo a distanza.





