Una ennesima inchiesta realizzata da Report ha svelato che della carne scaduta veniva incredibilmente venduta senza nessun tipo di tutela nei confronti degli utenti, praticamente truffati. Ecco tutti i dettagli di questa scoperta che ha del clamoroso.
Come è noto, Report rappresenta a tutti gli effetti una vera e propria eccellenza del giornalismo di inchiesta italiano. Probabilmente uno dei pochi motivi di vanto a livello internazionale. Sono tante le inchieste che Sigfrido Ranucci e la sua squadra hanno condotto nel corso degli anni, svelando dei misteri che hanno spesso del clamoroso. E che in molti casi hanno lasciato tutti di stucco proprio per l’enorme portata e per le gigantesche conseguenze che questi approfondimenti avevano. Basti pensare al caso legato alle curve di Inter e Milan.
In tal senso, negli ultimi giorni si è parlato ovunque, sui social ma non solo, di questa nuova inchiesta che aveva come oggetto della carne scaduta. Come è noto, mangiarla può avere delle conseguenze davvero di enorme portata per la nostra salute ed in tal senso è davvero clamoroso quanto ha scoperto e poi raccontato Report. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e che cosa è importante sapere da questo punto di vista.
Nuova inchiesta Report: ecco che cosa sapere sulla carne scaduta venduta regolarmente
I riflettori sono stati puntati in particolar modo sul macello Bervini, che si trova in provincia di Mantova. A condurre questa inchiesta è stata la giornalista Giulia Innocenzi, che ha svelato come questo enorme stabilimento, che gestisce oltre 200 milioni di euro di carne importata, abbia un modo di procedere totalmente illegale: “ripulire” carne scaduta importata da ogni angolo del mondo eliminando la parte più deteriorata, riconfezionarla con nuove etichette e ricongelarla per essere rimessa in commercio. Ma purtroppo non si ferma qui il tutto, dal momento che il macello Bervini farebbe anche di peggio.
Stiamo parlando a tutti gli effetti di una doppia lavorazione. Vale a dire che carne scaduta una prima volta, rimessa in commercio con una nuova data di scadenza, venisse lavorata una seconda volta superata questa nuova data di scadenza per tornare poi ancora una volta sul mercato. Dal momento che si tratta di una pratica estremamente pericolosa, è fondamentale adesso rintracciare tutti i lotti di carne che ha subito questo trattamento.
La giornalista Giulia Innocenzi ha fornito il tutto all’ATS Valpadana. Ma, per il momento, il macello Bervini non ha fornito i dati parlando di problemi di natura informatica. Si attendono sviluppi da questo punto di vista. Bervini, per il momento, ha replicato difendendo la propria posizione e sottolineando come non abbia mai assunto comportamenti che andassero contro le disposizioni legislative in materia.
